L’incredibile storia di Aeroprakt
Una delle domande più frequenti che ci viene posta è “Quanti velivoli ha prodotto Aeroprakt? È un’azienda solida e con un background?”. Si tratta, infatti, di un interrogativo più che lecito visto il numero esiguo di esemplari attualmente volanti in Italia. Cercheremo di rispondere partendo dall’inizio, per poi proseguire con uno sguardo nel mondo e scoprire come la diffusione sia in realtà su scala globale. Apprezzeremo, così, la varietà di utilizzo dei velivoli e l’universale riconoscimento delle loro qualità, alla scoperta della grande famiglia Aeroprakt.
Le origini dell’azienda aeronautica
Nel 1974 viene formato il Bureau di progettazione Aeropract a Samara, Russia. È di proprietà statale e ha lo scopo di progettare e sviluppare dei velivoli per l’aviazione leggera. Dal 1974 ad oggi risultano infatti circa 55 progetti di velivoli poi realizzati e volanti, spaziando dagli ultraleggeri agli alianti, idrovolanti e motoalianti.
Aeropract russa: A-21 e A-25
Nel 1986, a causa della separazione dell’USSR, a Kiev viene formata una nuova divisione Aeropract. Il progetto apripista della divisione di Kiev è il velivolo A-8, la cui progettazione viene affidata all’Ing. Yuri Yakolev che opta per una configurazione “biplano” con ali sfalsate, costruito completamente in compositi sulla falsariga del Rutan Quickie. Anche la tecnica di costruzione è la medesima, ovvero “mouldless”: al posto dei classici e costosi stampi da cui poi ricavare i componenti della cellula in composito, si sagomano dei blocchi di espanso che vengono poi rivestiti in fibra di vetro. Il lavoro di finitura richiesto è notevole, ma comunque vantaggioso, nel caso si voglia produrre un solo velivolo.
Aeroprakt: ora la “k” rappresenta Kiev
Il primo velivolo della nuova Aeroprakt pensato per la produzione è l’A20, un biposto in tandem motorizzato Rotax 582 installato spingente per lasciare la vista anteriore più pulita possibile. Il progetto riscuote un discreto successo. Nel 1991 l’Ing. Yakolev lavora sia all’ufficio di progettazione della Antonov, sia come responsabile alla Aeroprakt. Nello stesso anno separa definitivamente la Aeroprakt (ora con la K finale di Kiev) dalla Aeropract russa rilevandone il pieno controllo. Manterrà inizialmente il suo lavoro alla Antonov, per poi dedicarsi completamente alla “sua” Aeroprakt. La Aeropract russa, tuttavia, prosegue nella progettazione e sviluppo di innumerevoli progetti – anche se non ha più nulla in comune con l’Aeroprakt controllata dall’Ing. Yakolev.
Il 1996 è l’anno di nascita dell’A22 Foxbat
Nel 1996 viene, invece, sviluppato il progetto della svolta. L’Ing. Yuri Yakolev vuole trasferire i concetti già affrontati sul velivolo A20 su un progetto più adatto al volo sportivo. Aggiunge confort grazie ai posti affiancati e facilità di pilotaggio grazie al carrello triciclo anteriore con ruotino sterzante. Il disegno della fusoliera è molto caratteristico e offre numerose peculiarità, tra cui un grande spazio in cabina. Venduto in oltre mille esemplari, l’A22 Foxbat è tutt’ora il bestseller della produzione e sarà al centro della nostra rubrica.
A24: l’idrovolante motorizzato Rotax 912
I progetti Aeroprakt Kiev sotto la guida dell’Ing. Yakolev continuano a susseguirsi a ritmo serrato e nel 1997 viene collaudato l’A24 idrovolante motorizzato Rotax 912. L’ala ha una configurazione simile a quella dell’A22, sempre in metallo rivestita in tela, mentre la fusoliera è in compositi ed è una monoscocca che include il monoscafo. Il velivolo è triposto: due posti affiancati anteriori e un posto posteriore, che può essere sostituito da un ampio bagagliaio.
A28: bimotore quadriposto leggero
Nel 1999 viene presentato l’A28, un velivolo motorizzato da due Rotax 912 e progettato seguendo l’idea di un bimotore quadriposto leggero, spinto da motori dai bassi consumi e dai costi modesti rispetto ai motori certificati di maggiore potenza. Lo stesso concetto verrà poi ripreso con successo dalla Tecnam con il P2006. La struttura è composta da parti metalliche e in composito. Ne vengono, tuttavia, costruiti pochi esemplari.
A32 Vixxen: una piccola introduzione
Nel 2012 inizia lo sviluppo di un nuovo velivolo da “grandi numeri” che culminerà nel 2015 con la presentazione dell’A32. Un progetto su base A22 implementato in svariati aspetti, sia strutturali che aerodinamici, di cui parleremo approfonditamente nell’articolo dedicato.
Aeroprakt A36: un velivolo in produzione su richiesta
L’A36 è un velivolo sviluppato per rispondere a specifiche problematiche presenti nelle zone più remote e inospitali del mondo. Si tratta infatti di un biposto in tandem pensato per il sorvolo di lunghe tratte e motorizzato da due Rotax912. La configurazione bimotore è obbligatoria per avere la ridondanza totale della propulsione in caso di avaria ad un motore e permettere di continuare l’attraversamento di grandi zone inatterrabili sfruttando l’altro funzionante. È in produzione su richiesta.
Aeroprakt nel 2021: una realtà sempre più diffusa nel mondo
Nel 2021 l’Aeroprakt produce soprattutto i modelli A22 e A32, progetti a larga diffusione che sono ormai in uso in tutto il mondo. Oggi l’azienda vanta oltre 1.200 velivoli venduti in oltre 40 paesi, 50 dipendenti e 2.200 m² di area produttiva: è una realtà globale. Di tutti i modelli sviluppati e prodotti, il maggior successo commerciale è senza dubbio ottenuto dai modelli con configurazioni più tradizionali grazie ad una filosofia costruttiva “di sostanza” che li rende competitivi anche in territori particolarmente avversi. Vediamo quindi insieme gli aerei immatricolati nei posti più disparati, spesso con marche dal prefisso per noi sconosciuto.

In Israele, i modelli Aeroprakt sono tra i velivoli leggeri più diffusi in assoluto grazie alla semplicità di esercizio e alla poca manutenzione necessaria.

Grande successo anche in Corea del Sud (anche se non immaginiamo le difficoltà burocratiche per immatricolarlo!).

In Australia l’A22 Foxbat è diventato un vero e proprio caposaldo del mercato. Qui hanno apprezzato grandemente la robustezza sui fondi poco preparati e l’assistenza dell’ottimo importatore. Nel sito https://www.foxbatpilot.com si possono trovare numerose informazioni.
Appuntamento al prossimo articolo!
Quelli che abbiamo visto finora sono solo alcuni esempi di utilizzo globale che dimostrano come questi velivoli abbiano davvero convinto tutti, dai climi polari del nord fino ai grandi deserti equatoriali. L’appuntamento, quindi, è alla prossima settimana, dove cominceremo ad entrare nel dettaglio su ogni singolo aspetto degli splendidi A22 Foxbat e A32 Vixxen, sviscerando pezzo dopo pezzo ogni scelta costruttiva e progettuale che ha portato alla ricetta vincente.