Dopo aver presentato il volo con scafi e sci, questa settimana ci occupiamo di due ulteriori attività che possono risultare molto interessanti e per le quali i velivoli Aeroprakt sono particolarmente adatti: si tratta del traino di striscioni e alianti. Attività che, peraltro, possono essere remunerative da “pagarsi l’aereo”!
La pratica del traino striscioni l’avrete notata sicuramente durante qualche estate al mare, quando il classico Piper giallo rompeva la quiete apparente, trainando per tutta la costa striscioni pubblicitari di ogni genere. Occorre invece recarsi in un aeroporto in cui si pratica il volo a vela – di distanza o acrobatico -, per assistere al traino in quota degli alianti, che vengono portati in alto dal trainatore, poi si sganciano per iniziare il volo veleggiato.
Le analogie fra le due attività sono molteplici, ma esistono differenze sostanziali fra le due pratiche che riguardano l’involo e lo svolgimento dell’attività.
La dotazione necessaria per svolgere il traino è la presenza di un gancio: sia sul velivolo trainatore, che sul velivolo trainato. Il gancio traino infatti non è presente sullo striscione – vedremo più avanti come funziona. Nel caso dell’A22 Foxbat viene installato il gancio più comune, prodotto dalla TOST, in Germania, e divenuto standard mondiale.
Il gancio TOST viene fissato tramite bulloni alla pinna ventrale che, come ricordiamo, è strutturale ed è costituita da fogli di lamiera ad alto spessore, chiodati con ribattini solidi. Si tratta di una soluzione implementata direttamente dalla casa costruttrice, possibile da richiedere già in fase d’ordine del velivolo. In alternativa può anche essere installata successivamente, senza apportare modifiche strutturali. Il sistema è completato da un azionamento in cabina che permette al pilota a bordo di aprire e chiudere il gancio tramite una leva. Il comando è composto da un cavo che lavora solo in trazione per aprire il gancio, mentre quest’ultimo si chiude automaticamente grazie ad una grossa molla integrata.
Traino alianti
Per il traino degli alianti viene utilizzato un cavo come quello mostrato in figura, dotato del cosiddetto “doppio anello” con misure e spessori standard. L’estremità di cavo dotata di “piastrina” (rettangolare, a sinistra) viene agganciata all’aliante. La parte opposta invece, che presenta solo i due anelli (a destra), viene agganciata al velivolo trainatore.
Il primo anello rotondo si inserisce in orizzontale all’interno del gancio. È quello a contatto con il blocco meccanico, vincolato da delle alette interne che non ne consentono l’inclinazione. Il secondo anello allungato lavora invece in posizione verticale, ed è libero di scorrere sul primo anello. Permette inoltre lo spostamento laterale dell’aliante, senza sforzare il gancio.
Il pericolo di sovraccaricare il velivolo è mitigato dalla presenza, all’estremità del cavo, di una piastrina metallica con una foratura centrale calibrata, con la funzione di “fusibile”. Le piastrine sono gli elementi colorati che vedete a destra. Ogni colore indica un livello di trazione. E ad ogni colore corrisponde un differente diametro del foro centrale.
Le piastrine installate sul cavo sono rivestite da un’ulteriore lamiera protettiva, per preservarle dallo sfregamento a terra. I carichi a trazione richiesti per il traino sono normalmente modesti, e la piastrina più comune (blu) è calibrata a circa 600N di forza (60Kg), sufficienti per trainare quasi ogni tipo di aliante. Nelle normali operazioni di traino il valore raggiunto di trazione non supera la metà del nominale della piastrina, limitandosi quindi a circa 30Kg di trazione costante. Ovvero, una forza molto bassa, che stressa poco la struttura del velivolo trainatore.
La maggior parte dell’usura attribuita al traino aereo è normalmente dovuta all’utilizzo più intensivo del motore, nonché alla sequenza continua di decolli e atterraggi. Per questo i requisiti di un aereo da traino sono normalmente votati ad una struttura robusta ed affidabile, duratura nel tempo e di facile manutenzione. In poche parole, la perfetta definizione di un velivolo Aeroprakt.
L’aereo da traino deve inoltre avere velocità caratteristiche medie: la velocità ideale per il traino di alianti è circa 120-130Km/h e ancora meno per il traino striscioni, che rende inutile l’impiego di cellule più improntate verso alte velocità di punta.
Traino striscioni
L’A22 Foxbat è utilizzato con soddisfazione per il traino striscioni, sostituendo i vecchi Piper e Morane motorizzati Lycoming e offrendo lo stesso servizio ad un costo orario circa dimezzato.
Il traino striscioni, a differenza del traino alianti, non implica una rapida sequenza di decolli e atterraggi ma implica lunghe tratte a bassa velocità e a bassa quota, spesso in condizioni molto calde, con livelli di potenza richiesta superiori al normale a pari velocità a causa del forte attrito dello striscione. Per questo occorre un velivolo che offra la massima affidabilità in condizioni climatiche estreme.
Per agganciare lo striscione viene impiegato un cavo comprendente i due anelli TOST al capo che verrà collegato al gancio dell’aereo, e un uncino all’altro capo.
Lo striscione viene posizionato disteso a terra, dove vengono anche fissati due pali alti circa tre metri alle cui estremità viene connesso il cavo con lo striscione. Il cavo è a “circuito chiuso”, ovvero parte dallo striscione, viene appoggiato ad un palo, poi all’altro palo, e quindi ritorna allo striscione.
Il velivolo trainatore con l’uncino “penzolante” fa un basso passaggio all’altezza giusta per intercettare il cavo posto fra i due pali e, se l’aggancio va a buon fine, trascina lo striscione in volo.
L’operazione di aggancio è abbastanza delicata per le criticità:
Avere un cavo con un uncino penzolante dall’aereo che potrebbe impuntarsi nel terreno richiede il mantenimento della quota esatta per l’aggancio sui pali ma senza toccare terra.
Al momento dell’aggancio, una bassa velocità per il velivolo (ad esempio 100km/h) si traduce in un’alta velocità di impatto fra l’uncino e i cavi sui pali. Per questo occorre affinare la tecnica di aggancio volando piano all’aggancio, ma disponendo successivamente della grande energia richiesta dopo l’aggancio per trascinare lo striscione in volo.
Il tutto è ben spiegato in questo video.
Gli striscioni possono essere composti da lettere interconnesse o da stampe su tessuti. In questo caso, spesso l’ultima parte di striscione viene lasciata vuota in quanto sarà la parte più soggetta allo “sventolamento” e quindi difficilmente leggibile.
Inoltre, sul fondo dell’asta anteriore verticale che mantiene lo striscione aperto e leggibile, è normalmente posto un peso che evita allo striscione di ruotare assialmente e mantenere sempre il lato inferiore in basso.
Conclusioni
Anche in Italia pare che con il nuovo regolamento a 600Kg sarà possibile trainare gli alianti certificati con i velivoli ultraleggeri, come già avviene in gran parte del mondo e d’Europa con soddisfazione. Nel frattempo, è comunque possibile trainare legalmente gli alianti immatricolati ultraleggeri.
L’A22 Foxbat grazie alle caratteristiche di basso peso a vuoto, prezzo competitivo, velocità caratteristiche compatibili e grande robustezza è un candidato ideale per il traino di alianti a basso costo. Considerate che un traino di circa 12 minuti viene normalmente pagato oltre 70 euro e potrebbe essere svolto da velivoli ultraleggeri che, considerando il costo orario della macchina, potrebbero offrire tariffe più vantaggiose con ottimi margini di esercizio.
Noi non avremmo dubbi, il nostro A22 Foxbat lo equipaggeremmo col gancio di traino. Chissà che non possa tornare utile anche per le occasioni speciali!